Segnaletica e informazione nelle strade per il miglioramento della sicurezza
Problematiche istituzionali, normative di regolamentazione, pianificazione, controllo e progetto
Coordinamento:
CONTENUTO
Al compimento del suo primo anno di vita la sede regionale della Sardegna della AIIT ha voluto dedicare il suo secondo seminario tecnico in materia di trasporti e viabilità al tema della sicurezza lungo le strade, con particolare riferimento alla problematica del segnalamento.
Da oltre vent’anni la sicurezza lungo le strade è all'attenzione sia dei massimi vertici istituzionali della Unione Europea - è del 1990 la prima edizione del premio per l’auto dell’anno più sicura - che di quelli dei diversi Paesi membri; in Italia si è giunti oramai al V Programma Nazionale sulla Sicurezza Stradale. Questi importanti Programmi, finanziati dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, sono stati gestiti, a partire dalla terza edizione, dalle Amministrazioni regionali.
Innumerevoli ricercatori, istituti universitari, case automobilistiche, centri di ricerca pubblici e privati hanno contribuito in questi anni a innalzare le conoscenze, migliorare i prodotti, uniformare le procedure di indagine, creare una rete di scambio di informazioni ed esperienze che hanno contribuito a conseguire i risultati di oggi.
Dal 2001 al 2012 infatti a livello europeo, a seguito dell'obiettivo comunitario di dimezzare in 10 anni la mortalità sulle strade nei paesi membri, è stata registrata una contrazione dei decessi lungo le strade pari al 48,5%; infatti in dodici anni si è passati da 41000 morti l'anno ai 27700 di due anni fa. L'Italia ha mantenuto lo stesso trend europeo attestandosi a 3653 decessi per il 2012.
Vorrei tuttavia riportare alla vostra attenzione alcuni aspetti del fenomeno, sicuramente ben noti a molti di voi, ma che spesso non vengono analizzati per altri aspetti, differenti da quelli più usuali, e che mi consentiranno di effettuare alcune considerazioni.
In Italia nel 1972 si registrarono 11078 morti sulle strade con 15 milioni di veicoli circolanti. Quarant'anni dopo, nel 2010 i morti sono stati 4090 con 48,5 milioni di veicoli circolanti. Questo importante risultato è stato ottenuto con azioni prevalentemente indirizzate, da un lato, al miglioramento degli accorgimenti per ridurre la lesività a incidente avvenuto (sicurezza passiva), quali ad esempio cinture di sicurezza, caschi, telai ed abitacoli ad elevato assorbimento di energia, dall'altro, al miglioramento del disegno delle strade, delle pavimentazioni, delle barriere di protezione.
Non secondarie per importanza sono state le nuove norme introdotte dal codice della strada con, primo fra tutti, il limite di velocità regolato in modo estensivo o la patente a punti che, più del primo, assolve anche alla funzione educativa, almeno per i guidatori più giovani.
Il ruolo straordinario in questa prima epoca di ricerca sulla sicurezza è stato assunto dai grandi centri di ricerca nazionali, quali l'INRETS in Francia, dalle maggiori case automobilistiche con i rispettivi Centri Sicurezza, da alcuni laboratori universitari prevalentemente d'oltre oceano. Crashworthiness in Transportation Systems è stato il titolo del primo seminario post universitario tenutosi in Italia al Centro Maiorana di Erice del 1978, tutto imperniato sulla sicurezza, appunto, passiva.
Al prestigioso seminario organizzato dall'Università di Cagliari, parteciparono, per l’Italia, studiosi provenienti dai soli Centro Sicurezza Fiat e Direzione Progetti Speciali dell’Alitalia.
Dando uno sguardo ancora alle statistiche emergono alcuni altri aspetti significativi del fenomeno. Oggi a fronte della riduzione dei decessi per quasi tutte le fasce d'età si registra il solo incremento della lesività complessiva e della stessa mortalità per i guidatori anziani con età superiore agli 80 e fra i ciclisti, mentre i cinematismi più frequenti negli eventi ledenti a maggiore tasso di lesività sono sempre gli urti frontali, quelli laterali, le fuoriuscite dalla carreggiata ed il coinvolgimento di pedoni.
Ma come si noterà dalla lettura di questi report di fonte europea e nazionale, talvolta si tende ancora a confondere il cinematismo dell’evento con la causa dell’incidente, o anche a descriverne la causa genericamente, con termini quali "distrazione del conducente".
Infatti solo di recente, almeno in Italia, si è iniziato a sviluppare il filone della ricerca sulla sicurezza attiva, che consiste nel mettere a punto accorgimenti, apparati, strategie, processi informativi atti ad evitare che avvengano gli incidenti. Tale branca della disciplina si basa sulla ricerca delle cause che determinano un incidente stradale, e in particolare quelle dipendenti dal comportamento dei conducenti.
L'uomo infatti commette errori per diversi motivi, perché interpreta non correttamente gli input che gli arrivano dall’esterno attraverso i canali sensori, perché i messaggi stessi sono ambigui, non sufficientemente percepibili nei tempi richiesti per la decisione, mal posizionati in un campo di visuale talvolta denso di segnali distrattori.
Tutto ciò fortemente influenzato dall'affaticamento, dalla guida cioè in stato di decadimento delle facoltà psicofisiche per carichi di lavoro troppo pesanti.
In questo quadro andrebbero certamente rivisti i paradigmi finora assunti nel progetto delle strade, della segnaletica, del cockpit delle stesse autovetture, come pure quelli relativi alla verifica della carta di qualificazione dei conducenti, ed altro ancora.
È necessario indagare sulle cause e concause degli incidenti, affinare i processi della formazione e dei richiami formativi, principalmente per i conducenti di veicoli adibiti al trasporto di persone e merci, sostenere la ricerca nelle aree disciplinari più coinvolte, adeguare le norme funzionalmente a queste nuove sfide.
Non basterà, ad esempio, come nel caso degli anziani alla guida ritoccare il valore del tempo psicotecnico in sede di progetto stradale, né forse privare gli stessi della possibilità di fruire a pieno delle loro aspettative di vita a causa di inadeguati test periodici di verifica delle facoltà psicofisiche in sede di rinnovo delle patenti di guida.
In generale occorrerebbero anche iniziative a livello internazionale atte a uniformare, nella salvaguardia del design e della personalizzazione dei prodotti delle diverse case automobilistiche, il posizionamento nel cockpit e le modalità di attivazione dei pochi fondamentali comandi per la sicurezza, quali quelli di accensione dei fari e dei tergicristalli, di attivazione del clacson, di disappannamento dei cristalli, ecc. Questi elementi sono la base di un buon progetto di interfaccia uomo-macchina, in particolare quando come oggi l’impiego generalizzato dell’auto nella stessa famiglia ed il frequente scambio del mezzo, l’uso diffuso e crescente di pratiche quali il "rent a car", il "car sharing", portano spesso le persone ad affrontare situazioni di guida improvvise ed ad alto rischio con auto di cui non hanno familiarità.
Se dunque gli incidenti stradali in cui sono coinvolti gli anziani sono in aumento, potrà solo in parte essere condivisa la considerazione che ciò sia dovuto all’aumento dei conducenti di quella fascia d'età. Dovremmo allora prepararci al peggio viste le speranze di vita odierne? Ma perché allora non è anche aumentata l'incidentalità per le altre fasce di età, in considerazione dell'incremento della popolazione alla guida di cui si è fatto cenno?
La mobilità su bicicletta è un fenomeno emergente in questi anni, dobbiamo dunque rassegnarci a dover pagare un prezzo "fisiologico" di vite umane?
Uno dei patrocinatori di questo seminario è l'Università degli Studi di Cagliari che attraverso due strutture, il CIREM -Centro Interdipartimentale di Ricerche Economiche e Mobilità - e il CENTRALABS - Centro della Sardegna di Competenza sui Trasporti, www.centralabs.it - da oltre venti anni si occupa di sicurezza dei trasporti nei settori stradale e portuale. Lo specifico interesse speculativo di questi due centri è quello della sicurezza attiva, con particolare riguardo agli aspetti dell'affaticamento degli operatori/conducenti generato sia dal carico di lavoro nel suo complesso, dall’incidenza dei segnali e dal loro posizionamento sull’errore di prestazione, sia dalla postura del conducente e dal progetto dell’interfaccia uomo/macchina.
Con piacere abbiamo registrato il diffuso interesse fra i soci della AIIT della sede regionale della Sardegna, manifestato attraverso le segnalazioni ricevute su questa tematica del seminario odierno, quando nel pensare alla manifestazione abbiamo voluto coinvolgerli nel definire il tema di interesse.
Interesse di certo di chi vi parla e del gruppo di ricerca che si occupa di queste materie per le ragioni anzidette, dei colleghi relatori per la pronta risposta ad essere qui e contribuire ad arricchire la giornata di studio con pregevoli interventi, dell'Università e dell'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Cagliari per aver entrambi concesso il riconoscimento di crediti formativi rispettivamente agli studenti della laurea magistrale in ingegneria civile trasporti ed ai colleghi ingegneri.
STRUTTURA
Sessione I - Problematiche istituzionali, normative e di regolamentazione
1 | L’esperienza della regione Sardegna nel campo della sicurezza stradale alcuni esempi di best practice Edoardo Balzarini, Paolo Pani |
2 | Cambiare per un futuro più sicuro Francesco Filippi, Luca Persia e Davide Shingo Usami |
3 | Una metodologia per la pianificazione dei trasporti per la sicurezza stradale in ambito urbano Giuseppe Delfino, Corrado Rindone, Francesco Russo, Antonino Vitetta |
Sessione II - Problematiche di pianificazione e controllo
4 | Il ruolo degli strumenti di informazione e di segnalamento nella pianificazione dei sistemi dei trasporti Italo Meloni, Benedetta Sanjust di Teulada |
5 | Percezione visiva dei pannelli a messaggio variabile (PMV): stima di un modello di previsione dei tempi di lettura G. Fancello, C. Pinna e P. Fadda |
6 | Ripensare la segnaletica a misura di utente criticità, potenzialità, raccomandazioni ed esperienze Antonio Musso, Maria Vittoria Corazza |
7 | Funzione della segnaletica stradale nei centri storici e nelle zone residenziali Giulio Maternini |
8 | Lo studio del comportamento visuale ed il suo contributo per la sicurezza stradale Gaetano Bosurgi, Orazio Pellegrino |
Sessione III - Aspetti di progetto e tecnologici
9 | Il controllo prestazionale della segnaletica stradale orizzontale. un caso applicativo sulla rete stradale dell’ANAS in Sardegna Michele Coghe |
10 | Il progetto d’info mobilità nell'area vasta di Cagliari a supporto dell'informazione e della sicurezza del traffico Proto Tilocca, Silvano Angius |
11 | Lo studio del comportamento visuale ed il suo contributo per la sicurezza stradale Gaetano Bosurgi, Orazio Pellegrino |
12 | Il software Pkmaps per la gestione e manutenzione dell’infrastruttura
stradale. come ottimizzare i tempi e i costi degli interventi di
manutenzione Valentino Bertoli, Dimitri Macorig |
13 | La segnaletica verticale e le principali problematiche derivanti dall’applicazione della normativa: il caso Sardegna Maria Grazia Carta, PhD |
14 | La progettazione degli attraversamenti pedonali sicuri Enrico Pagliari |
15 | L’accessibilità al servizio di trasporto pubblico e suoi riflessi sulla sicurezza Francesca Sulis |
16 | Segnalamento e responsabilizzazione Francesco Sechi, Luca Guala |
Volume n. 9 AIIT
- Edizione: 1°
- ISBN: 978-88-8482-566-7
- Pagine: 192
- Formato: 16.7 x 24.5
- in preparazione
- Prezzo: € 23,00
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