Giornate di Studio
Il codice della strada: atto secondo
Roma 13 novembre 1993
PRESENTAZIONE
PROF. AVV. CARLO TALICE
GIA' PRESIDENTE ON. DEL CONSIGLIO DI STATO
PRESIDENTE DELL'UNIONE CONSIGLIO DI STATO
Devo iniziare con tanti ringraziamenti; ringraziamenti che vengono
proprio dal cuore. Innanzitutto al Presidente Anelli che, a nome del
Consiglio di Stato, ha voluto non solo dare il benvenuto a tutti, ma
anche delineare gli aspetti che saranno trattati dal convegno e l'ha
fatto con molta maestria e con la chiarezza che ho sempre avuto modo di
stimare nel corso degli anni in cui ho avuto la fortuna di lavorare con
lui.
Il Consiglio di Stato va ringraziato per tante cose: va ringraziato
anzitutto per la magnifica sede che ci ha messo a disposizione ed anche
per l'accenno fatto dal Presidente Anelli a quello spirito di
fraternità che lega i magistrati in servizio a quelli che il servizio
hanno lasciato.
Dobbiamo poi ringraziare la EGAF perché ha messo a disposizione i suoi mezzi e la sua particolare competenza nel ramo.
La EGAF è conosciuta, credo, da tutti quelli che sono qui: non ha
perciò bisogno di particolari presentazioni. Ricordo soltanto che quelle
preziose collezioni di normative nei diversi settori, a fogli mobili,
sono state la premessa per la banca dati ITER che oggi viene presentata e
che verrà poi illustrata da una delle relazioni.
Devo ringraziare in particolare i relatori:
- il professore Abbamonte, cara persona che abbiamo avuto tante
volte di fronte, quale avvocato, ed ora che tali rapporti sono cessati
siamo amici ancor più di prima;
- l'amico Giorgio Berruti - direttore generale della
M.C.T.C., che è veramente un amico e che ho avuto occasione di conoscere
tanti anni fa in quanto, prima di passare al Consiglio di Stato, sono
stato parecchi anni alla Motorizzazione Civile; il direttore Berruti è
figlio d'arte, in fondo, in quanto suo padre è stato Presidente di
Sezione del Consiglio di Stato.
- la dott.sa Olivieri che dirige l'Ispettorato circolazione e sicurezza stradale dei lavori pubblici
- e il dott. Iovino - Capo del servizio della Polizia Stradale del Ministero degli Interni.
Il panorama è completo.
Quanto al contenuto del convegno io non devo aggiungere altro: ruberei del tempo ai relatori e agli interventi.
Il tema è di viva attualità. Mi limito soltanto a ripetere quello
che forse è già stato detto: il sistema di legiferare, il sistema di
fare norme, oggi, non è davvero soddisfacente. Questo codice è frutto di
lavori che sono cominciati più di trenta anni fa: appena emanato il
codice del 1959 venne immediatamente l'idea di riformarlo; questo modo
di procedere, secondo me, è una delle peggiori abitudini che abbiamo in
Italia.
La norma, come sappiamo tutti, deve essere universale, deve essere
universale non solo nello spazio ma anche nel tempo: essa deve avere un
minimo di durata perché altrimenti non è più una norma; e la certezza
del diritto dove va? Dicevo prima per scherzo che mentre noi stiamo
parlando di alcune norme, magari è già stato emanato un provvedimento
che le modifica!
C'è inoltre una eccessiva pletoricità sulla normativa e la
tendenza a scendere troppo in dettagli che invece dovrebbero essere
lasciati alla prassi amministrativa.
Le norme dovrebbero essere più chiare; a volte la lunghezza degli
articoli e la molteplicità dei commi contenuti nel medesimo articolo le
rendono oscure e di difficile lettura. L'abitudine invalsa, poi, di dare
definizioni, se da una parte può sembrare un valido metodo, dall'altra
parte diviene pericoloso in quanto non potendosi prevedere tutto, la
definizione diviene sempre sistematicamente imperfetta.
Non voglio, come dicevo, sottrarre altro tempo ai relatori e
quindi do senz'altro la parola al prof. Abbamonte che svolgerà la prima
relazione.