Giornate di Studio
Il codice della strada: atto secondo
Roma 13 novembre 1993
INDIRIZZO DI SALUTO DEL CONSIGLIO DI STATO
PROF. DOTT. CARLO ANELLI
PRESIDENTE DI SEZIONE DEL CONSIGLIO DI STATO
A nome del Presidente del Consiglio di Stato, dott. Giorgio Crisci,
che si rammarica di non poter essere presente, porgo ai partecipanti al
Convegno il saluto del Consiglio di Stato.
E' per noi motivo di compiacimento ospitare il Convegno in questo
storico Palazzo Spada, in questa aula magna ove agli affreschi di Berin
del Vaga fanno ornamento l'antica statua romana, e il trono di Carlo
Alberto quasi a simboleggiare la continuità ideale della nostra civiltà e
della nostra storia in questo ambiente solenne in cui si svolge
l'adunanza generale - massima espressione della funzione di consulenza
giuridico-amministrativa che la costituzione repubblicana affida al
Consiglio di Stato.
Il compiacimento è tanto maggiore in quanto questo Convegno è
promosso dall'Unione Consiglio di Stato, cioè da quella Associazione di
magistrati amministrativi che hanno lasciato il servizio attivo ma che
restano a noi legati da saldi vincoli di amicizia e di stima che
derivano dalla lunga consuetudine del comune lavoro.
Bisogna dare atto agli organizzatori del convegno della scelta
felice dell'argomento, di vivo, attuale, generale interesse.
La circostanza che i problemi della circolazione stradale
riguardino tutta la collettività e si intreccino con gli analoghi
problemi degli altri Stati della comunità europea e in genere degli
altri paesi e coinvolgano interessi complessi e vari sia pubblici sia
privati, rende evidente la necessità e nel contempo la difficoltà di una
ordinata e sagace disciplina del settore
Come a tutti voi è noto il Parlamento italiano ha ritenuto di
risolvere il problema di aggiornare la disciplina del settore conferendo
al Governo una delega, con la legge 13 giugno 1991, n. 190, che fra
l'altro ha previsto la possibilità di emanare, entro tre anni
dall'entrata in vigore del Nuovo Codice della strada, disposizioni
integrative e correttive.
Si tratta di un sistema, di un criterio, già altre volte adottato
dal nostro legislatore, in particolare dalla legge di delega sulla
riforma tributaria.
In quell'occasione i risultati non sono stati del tutto positivi
poiché l'innegabile utilità di qualche ritocco migliorativo è stata
largamente superata dall'inconveniente di troppo frequenti ripensamenti
con modifiche sostanziali. Nel campo tributario si sono aggiunti ai
decreti legislativi correttivi e integrativi le leggi, le leggine,
creando una situazione normativa caotica: questo frequente ripensamento
non giova certo a quel bene fondamentale, a quell'essenziale valore
sociale che è costituito dalla certezza dei rapporti giuridici.
Auguriamoci che le cose vadano meglio per il Codice della strada anche se è lecito avanzare qualche dubbio.
Il Codice della strada, dopo una lunga gestazione, ha visto la luce
ed è entrato parzialmente in vigore il 1° gennaio del 1993 e nel
frattempo già c'è stata una modifica, un decreto correttivo integrativo
10 settembre 1993, n. 360.
Gli illustri relatori, di cui è nota l'altissima competenza nel
campo scientifico e sul piano operativo, illustreranno i vari problemi
sorti nell'applicazione del nuovo Codice della strada e che sorgeranno a
seguito dell'emanazione del decreto correttivo; illustreranno questa
disciplina dal vasto e complesso oggetto che va dalla costruzione e
dall'esercizio delle strade e delle autostrade alla organizzazione della
circolazione alla segnaletica stradale; dalle caratteristiche
costruttive e funzionali dei veicoli alle omologazioni e ai controlli
relativi; dai servizi di noleggio e di linea alle autoscuole; dal codice
di comportamento degli utenti alle sanzioni e al contenzioso con la
previsione di atti amministrativi di varia tipologia, ordini,
autorizzazioni, concessioni con il coinvolgimento di posizioni
soggettive diverse - diritti soggettivi - e interessi legittimi di cui
noi quotidianamente ci occupiamo.
Vorrei solo ricordare fra gli argomenti che il Consiglio di Stato
tratta, in particolare fra quelli che sono stati trattati di recente
dalla V sezione che ho l'onore di presiedere, sia in merito sia in
sospensiva: il traffico urbano. Ricordo i servizi di noleggio e di
linea, la rispondenza dei trattori e delle macchine agricole alle norme
sulla sicurezza del lavoro; vorrei ricordare in particolare una recente
pronuncia - interessante pronuncia - dell'adunanza plenaria che ha
sottolineato, in tema di traffico urbano, la coesistenza di interessi
pubblici e privati giuridicamente garantiti anche a livello
costituzionale: libertà di circolazione, sicurezza, ordine pubblico,
salute, tutela del patrimonio ambientale-culturale, per i quali
l'ordinamento affida all'autorità amministrativa il potere di trovare il
punto ottimale di equilibrio - potere sindacabile dal giudice
amministrativo sotto il profilo della ragionevolezza.
Il mio saluto dunque, il mio ringraziamento ai relatori per la loro
non lieve fatica, un ringraziamento alla Editrice EGAF, specialista nel
settore, per il supporto organizzativo del Convegno e per l'esemplare
della banca dati ITER, che viene presentata oggi, che ha voluto donare
al Consiglio di Stato.