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Circolazione - in generale

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Iter IT

Ingegneria dei trasporti - Banca dati tematica on-line che approfondisce aspetti tecnici nell'ambito dei trasporti. Contiene commenti a taglio universitario con approfondimenti tecnici

Coordinamento:

Autori (in ordine quantitativo di contributi):

 

CONTENUTO

 

La banca dati contiene oltre 200 contributi, editi a stampa anche nella collana IT con i seguenti titoli:

ITS nei trasporti stradali, a cura di Bruno Dalla Chiara;
Ingegneria dei sistemi ferroviari, a cura di Stefano Ricci;
Trasporti e città, a cura di Giulio Maternini;
Trasporto pubblico locale, a cura di Giovanni Corona e Demetrio Festa;
Trasporti terrestri ed energia, a cura di Bruno Dalla Chiara e Giovanni Pede;
Trasporto aereo, a cura di Luigi La Franca e Giuseppe Salvo;
Sistemi di trasporto intermodali, a cura di Bruno Dalla Chiara;
Ingegneria dei trasporti navali, a cura di Stefano Ricci e Gianpaolo Ritossa;

Sicurezza dei trasporti, a cura di Gabriele Malavasi.

                                 

I contenuti dei singoli documenti di questa banca dati ITER IT, potrebbero essere più aggiornati dei paralleli testi delle pubblicazioni cartacee in quanto lo strumento informatico si presta ad un più rapido aggiornamento.

 

Prodromi della collana IT e della banca dati: disciplina Trasporti nelle università

Numerosi professori e ricercatori della disciplina Trasporti di molte università italiane, prevalentemente delle Facoltà di Ingegneria o rispettivi attuali Collegi e Scuole, riuniti a Venezia presso lo IUAV, da cui “Gruppo Venezia”, iniziarono a discutere sulle trasformazioni intervenute nel tempo, per il fenomeno del trasporto e, conseguentemente, per tale disciplina.
In particolare la discussione si accentrò sull’oggetto dell’insegnamento e della ricerca, molto differenziato tra le diverse sedi accademiche, ed ancora sul ruolo della docenza dei trasporti sia in ambito accademico, sia in ambito esterno: mondo delle professioni, della pubblica amministrazione, della produzione e dei servizi.
Senza voler riprendere le lunghe discussioni intervenute tra i numerosi docenti del gruppo, nell’ambito delle quali fu ben ricordato e constatato come i Trasporti, da disciplina quasi esclusivamente ingegneristica, rivolta alla produzione del trasporto e quindi all’offerta dello stesso, si fossero nel tempo aperti a contributi di altre svariate discipline – economia, sociologia, urbanistica, ecologia, ricerca operativa, e, successivamente, informatica, telecomunicazioni – mantenendo però una capacità di conoscenza generale del fenomeno del trasporto e di sintesi dei contenuti multidisciplinari.
Con l’ampliamento degli orizzonti culturali, nella docenza si è andata via via attenuando l’attenzione per la parte più specificamente ingegneristica del trasporto ed in particolare per:

la progettazione e le tecnologie, che storicamente hanno rappresentato l’essenza stessa delle conoscenze dell’ingegnere;
la stretta relazione esistente tra l’evoluzione dei sistemi di trasporto, dovuti all’introduzione di nuove tecnologie, e la messa a punto di più moderni nonché efficienti criteri organizzativi e gestionali.

L’introduzione di nuove tecnologie richiede un notevole approfondimento dello studio dell’offerta, non solo in termini tradizionali, ma con l’utilizzo di nuove conoscenze, in particolare per ciò che concerne l’informatica e l’uso di telecomunicazioni e di risorse energetiche alternative al petrolio.
Più in generale tutte le infrastrutture dei trasporti ed i mezzi si stanno modificando per rispondere a nuovi standard prestazionali derivanti da differenti e molteplici circostanze e sono tali da generare esse stesse notevoli variazioni nella domanda, come ad esempio:

l’estesa affermazione del container ha modificato completamente il trasporto delle merci via mare tanto da rendere competitiva la produzione europea nell’est asiatico;
l’alta velocità ferroviaria ha determinato un’esplosione della domanda molto superiore alle previsioni e sicuramente non prevista da alcuni studiosi dell’economia dei trasporti, i quali ritenevano del tutto inutili gli investimenti nel settore;
l’offerta del low-cost nel settore aereo, dovuta ad innovative modalità gestionali, ha prodotto una crescita esponenziale della domanda ed ha modificato i criteri di gestione delle compagnie aeree.

Le applicazioni dell’informatica e della telematica, dalle quali poi deriva la grande rivoluzione dell’automazione integrale degli ITS e dell’infomobilità, sono sicuramente le innovazioni tecnologiche che più hanno comportato un cambiamento nello stesso modo di approcciare lo studio del fenomeno dei trasporti, sia dal punto di vista conoscitivo sia da quello gestionale.
Le nuove tecnologie, infatti, vengono contestualizzate nello specifico campo di utilizzazione per i differenti settori ed altrettanto può dirsi per quanto concerne i sistemi gestionali.
La docenza italiana, con alcune eccezioni anche di grande rilievo, non è riuscita a produrre uno sforzo unitario per rivendicare una specifica primogenitura nel settore dell’offerta di trasporto così come invece è riuscita ad imporre una primogenitura per quanto concerne lo studio e la simulazione della domanda, seppure i due aspetti siano strettamente interconnessi.
Nel campo professionale il “trasportista” studia la domanda di trasporto, pianifica la rete dei trasporti, normalmente in un contesto fortemente condizionato dall’esistente e nell’ambito di una più complessa pianificazione territoriale, ed affronta poi l’interazione tra domanda ed offerta, quest’ultima caratterizzata da molteplici parametri specifici che definiscono il modello di offerta.
Ma, a volte, a questo punto si fermano o si limitano le possibilità progettuali dei “trasportisti” quando non hanno sufficienti conoscenze tecnologiche e industriali sulle differenti componenti della stessa offerta.
Ora è evidente che i “trasportisti” non devono essere progettisti di componenti o di mezzi o d’impianti più o meno complessi, essi debbono conoscere a fondo le caratteristiche del sistema uomo - veicolo – infrastruttura e impianti tecnologici, per definirne le prestazioni e le interazioni in modo tale da utilizzarlo al meglio ed ottimizzare il soddisfacimento della domanda in relazione ad un insieme di obiettivi da perseguire.

 

Perchè questa collana IT e questa banca dati

A questo punto il “Gruppo Venezia” aveva constatato in primo luogo come, per i numerosi e complessi settori in cui si articolano i trasporti, non esistessero dei testi atti a fornire una sufficiente conoscenza delle problematiche generali, delle modalità con cui esse vengono affrontate e del come sia possibile fornire delle soluzioni, più o meno ottimali.
A fronte di questa situazione vi era, e vi è tutt’ora, un’amplissima produzione di studi di alto livello scientifico o fortemente settoriali, non facilmente accessibili a tutti coloro che hanno interessi professionali nei trasporti.
Si riteneva di non riuscire a svolgere un ruolo sufficientemente incisivo sia in ambito accademico, nei rapporti con colleghi delle altre discipline, sia in ambito sociale, nei rapporti con amministrazioni, industrie del settore, produttori di servizi, professionisti.

Come professori universitari la risposta non poteva che essere quella di diffondere la conoscenza e si decise infine di tentare la realizzazione di una collana che abbracciasse i tanti e differenziati settori dei trasporti.

Per la prevalenza di argomenti di carattere ingegneristico si decise di intitolare la stessa collana “Ingegneria dei trasporti”.

Non che il “Gruppo Venezia”, ed in particolare il comitato promotore, ritenesse di riuscire a superare, con quest’opera, tutte le difficoltà illustrate precedentemente.

Si riteneva di poter dare un contributo anche perché tutti i volumi sono facilmente aggiornabili “in toto” o per singoli capitoli e quindi il lavoro non dovrebbe esaurirsi con la pubblicazione dei volumi programmati, ma dovrà continuare con gli aggiornamenti, le revisioni e le modifiche periodiche degli stessi.

Per lo sviluppo del lavoro è stata stimolata la partecipazione sia dei giovani studiosi delle università per coinvolgerli, nonostante i notevoli carichi didattici nel lavoro di “sistematica della disciplina” sottraendolo a quello delle tradizionali pubblicazioni, sia degli specialisti di trasporti, esterni al mondo accademico, che possono contribuire alla diffusione delle conoscenze con le loro esperienze.

Sono perfettamente noti al Consiglio scientifico quali sono i limiti del lavoro; quali gli argomenti che si sarebbero dovuti trattare con maggior approfondimento o con maggior rigore; quali quelli che si sarebbero potuti snellire; quali parti si sarebbero dovute coordinare meglio tra loro; e così via.

 

Autori e impostazione dei contenuti della collana IT

Inizialmente si era pensato alla necessità di far discendere la descrizione delle soluzioni tecnologiche e gestionali da un quadro di programmazione generale che potesse determinare la domanda e conseguentemente l’offerta di trasporto, per dare una logica espositiva consequenziale.
La collana avrebbe dovuto iniziare con un primo volume di inquadramento degli aspetti generali dei trasporti e della pianificazione tecnica, economica e politica, seguito successivamente dagli altri di carattere specialistico; tuttavia tale approccio avrebbe di sicuro comportato tempi molto lunghi.
Pertanto è sembrato più importante approfittare dello sforzo comune di tanti colleghi con i quali si è avuto modo di discutere i diversi argomenti, essendo quest’opera un lavoro collegiale derivante dalla collaborazione di un elevato umero di ricercatori, ciascuno con le proprie conoscenze specifiche e i propri approfondimenti culturali, piuttosto che aspettare la realizzazione di un perfetto inquadramento logico, che comunque è molto chiaro a tutti e che rimane sullo sfondo come riferimento culturale di tutta l’opera.
Con le differenze derivanti dai diversi casi specifici i volumi hanno uno schema logico-espositivo comune, che si articola in:

descrizione generale dello stato dell’arte;
esposizione di metodi e criteri di programmazione;
aggiornamento dello stato della tecnica delle nuove metodologie e tecnologie;
rappresentazione delle principali esternalità negative derivanti dai diversi processi produttivi, per tener conto dei vincoli di compatibilità ambientale;
esposizione di casi di buone pratiche.

Una delle caratteristiche dell’opera, come detto in precedenza, è data dal fatto che ciascun argomento o tema, coordinato da un professore di trasporti, è stato scritto a più mani, spesso numerose e, quindi, con gli apporti di conoscenza e di esperienza provenienti da diverse sedi universitarie (in ordine puramente geografico, Politecnici di Torino e Milano, Università di Brescia, Padova, Venezia, Trieste, Firenze, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, L’Aquila, Napoli Federico II, Salerno, Potenza, Calabria, Catania, Palermo e Cagliari).
Per alcune parti dell’opera ci si è avvalsi della collaborazione di esperti esterni al mondo accademico che comunque potessero vantare una riconosciuta competenza sugli argomenti da loro trattati.
Proprio utilizzando le conoscenze e le esperienze maturate dai diversi docenti, ricercatori e specialisti si è giunti ad enucleare una serie di tematiche omogenee tra loro.
Si segnala che è stata programmata la realizzazione dei seguenti ulteriori volumi:

Trasporti ed economia, a cura di Agostino Cappelli;
Trasporti e ambiente, a cura di Stefano Ricci;
Trasporto pubblico locale (edizione ridotta) a cura di Giovanni Corona e Demetrio Festa;
Rapporto tra utenti e aziende di trasporto a cura di Giovanni Corona e Demetrio Festa.

 

 

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  • • Da oggi al 31-12-2024